Negli ultimi mesi si parla molto di conversioni e transizioni ecologiche delle imprese e di obiettivi green a medio-lungo termine.

Questo si traduce spesso in quel fenomeno negativo denominato GreenWashing, cioè in un affrettato tentativo di recupero a tutti i disastri ambientali perpetrati per anni, per ridurre i costi e inquinando la nostra Terra. In questo articolo vogliamo approfondire questo argomento importante e spiegare perchè realtà aziendali come la nostra sono già nate, senza clamore, con caratteristiche ecologiche e perchè il cicli produttivi chiusi, come quello del made-in-Italy e in generale il Km 0 restano da sempre l'unica vera scelta Green.

Ci impegniamo da sempre a dare luce al made-in-Italy come garanzia di qualità e creatività all'estero ma ha un valore molto più grande che riguarda il rispetto ecologico e sociale. Vi spieghiamo perchè le imprese come la nostra non hanno bisogno di svolte Green da declamare, perchè lo sono sempre state e garanzia di questo è proprio la produzione italiana.

L'ACCUSA

L'industria della moda appartiene ai settori più inquinanti del pianeta, si parla infatti di lato oscuro dell'industria tessile con le sue emissioni di 1,2 miliardi di tonnellate di CO2. Questi valori sono  cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni a causa del consumismo, della ricerca ossessiva dell'abbattimento dei costi e dell'utilizzo sempre più comune di fibre sintetiche. Strategie finalizzate a maggiori profitti per le aziende. Questa è stata la via percorsa negli ultimi vent'anni da tutti i grandi marchi internazionali attraverso dislocazioni delle produzioni in Paesi lontani con costo della mano d'opera bassissimo, con verifiche e controlli sullo sfruttamento del lavoro,anche minorile, inesistenti e corruttibili, con utilizzo di fonti energetiche altamente inquinanti, scelte di tessuti più economici. Materie plastiche spacciate per innovative e tecnologicamente avanzate, hanno invece letteralmente inondato mari e terre, oltre ad essere nocive anche per la salute di chi le indossa.

GREEN-WASHING

Considerate le agende governative internazionali che impongono alle industrie obiettivi di recupero da questo disastro e considerata la sensibilità collettiva e delle nuove generazioni all'argomento, i grandi marchi sono dovuti intervenire cercando di rimediare in quel poco che si può. Oramai quello che si racconta sui social è più vero della realtà, è una legge di mercato e purtroppo tutto viene ridotto a una mera campagna comunicativa volta a ripulire e salvare il nome dei brand. Trattasi di vere, importanti e costose operazioni di  marketing mirate a ridare buona luce agli occhi dei clienti, o meglio, dei consumatori. Tutto questo si chiama Greenwashing e ne sentirete molto parlare: lavaggio della coscienza verde! Non a caso, improvvisamente, si sente solo parlare di Green, di ecosostenibilità, di riciclo, di amore per la natura, di salvezza del futuro. Senza parlare dei fondi che l'Europa stanzia per aiutare le aziende stesse in questa transizione ecologica. Ma dove eravamo fino ad oggi? Esistevano aziende che avevano già una solida consapevolezza e prese di posizione ecologiche?

NATI GREEN: MADE-IN-ITALY COME SCELTA DI ECONOMIA VIRTUOSA

Il made-In-Italy è veramente un circuito di virtù, un meraviglioso ciclo in cui tutto appare perfetto e al suo posto. L'unico gap di questo circuito sono i costi alti cui corrispondono bassi profitti e guadagni ridotti. Gap accettabile solo se alla base dell'attività intrapresa c'è una profonda passione, una vera scelta quotidiana di non venire meno a se stessi, un fondata convinzione che le cose giuste siano più importanti dell'arricchimento. Un vero praticante di arti marziali non ha difficoltà a comprendere questi sentimenti. Utilizzando come esempio quello nostro specifico, credete che una azienda leader come la KO non abbia avuto in quarant'anni di presenza sul mercato, le sue possibilità di cambiare volto? Di spostare all'estero la produzione, di acquisire proposte societarie? Di fare quello che molti pensano sia un "salto di qualità"? Sì, è successo varie volte e la scelta è stata sempre quella di rimanere fedeli all'idea iniziale di "Artigiano dello Sport", della cura in prima persona dei dettagli, dal disegno, alla creazione, alla confezione e al rapporto con i clienti. Abbiamo sempre scelto di restare nel nostro laboratorio artigianale, con i nostri operai di cui conosciamo tutto come in una grande famiglia. Abbiamo scelto di accogliere le innovazioni, le esigenze dei grandi atleti con i quali collaboriamo e di progredire nella proposta di prodotti sempre all'avanguardia ma restando fermi nei nostri principi.  

Ma venendo al dunque di questo articolo del nostro blog, perchè si parla di scelte green ?

TRASPORTI DELLE MERCI

Una delle principali fonti di inquinamento sono i trasporti, immaginate grandi navi a pretolio che ogni giorno fanno traversate intercontinentali per muovere migliaia di container pieni di merci provenienti dalla Cina, dal Pakistan, da Taiwan, destinate a riempire i magazzini e gli stock di tutti i rivenditori europei. Questo è quello che accade quotidianamente. I numeri sono impressionanti, difficili anche solo da immaginare.

Ecco perchè il Km0, e in questo caso specifico il made-in-Italy, è la scelta meno inquinante che esista per il nostro pianeta. Le merci vengono prodotte in loco, con tessuti italiani e vengono ridistribuite nel territorio su mezzi che rispondono alle regole di emissioni stabilite dalle leggi italiane.

TESSUTI NATURALI 5 VOLTE ECOLOGICI

E' ormai parere globale che gli unici tessuti veramente ecologici siano quelli di origine naturale. 

Innanzitutto ecologici perchè derivano da trasformazioni di elementi già presenti in natura, questa è la cosa più immediata da comprendere. 

Bisogna anche fare attenzione ai trattamenti che i tessuti subiscono, per esempio gli sbiancamenti con sostanze chimiche che inevitabilmente vengono rilasciate a contatto con la pelle, nel tempo, soprattutto in condizioni di calore e sudore. Per esempio il cotone Panama doppio ritorto, di alta qualità, con cui viene prodotto il nostro karategi modello Elegant, non viene sottoposto ad alcun tipo di sbiancamento chimico, motivo per il quale può sembrare orgogliosamente meno brillante di altri tessuti. Questa è stata una forte scelta aziendale affinchè Elegant Kata fosse veramente il nostro modello migliore e di punta in ogni suo aspetto. Indistruttibile e sicuro sulla pelle e non inquinante.

Ecologici perchè a contatto con la pelle non danno rischi di allergie o di peggiori problemi dovuti al rilascio di microplastiche presenti nei tessuti artificiali. Sebbene infatti siano stati proposti dagli anni 2000 nuovi tessuti, soprattutto nel settore sportivo, più aderenti, più elastici, traspiranti e apparentemente più performanti, essi contengono comunque microplastiche realizzate in laboratorio e che a contatto con la pelle, specialmente quella calda, inevitabilmente vengono rilasciate. Lo scambio di riequilibrio termico e di sostanze che avviene tra il tessuto e i pori della pelle attraverso la sudorazione è estremamente importante e sottovalutato. Il cotone, il padre delle fibre naturali, materiale di cui, in origine e nei decenni, vengono prodotti i più importanti e tradizionali karategi, è l'unico materiale che straordinariamente riesce a trattenere il sudore, lasciando la pelle asciutta e favorendo così la termoregolazione.

Ecologici perchè non rilasciano le stesse microplastiche sintetiche,durante i lavaggi direttamente alle nostre acque. Anche questo è un aspetto a cui nessuno pensa.

Ecologici perchè, seppur nei decenni, una fibra naturale  prima o poi ritorna alla natura degradandosi, al contrario delle fibre sintetiche che restano per sempre spazzatura. Spazzatura che si sta accumulando fino a sommergerci.

RICICLO 

Quello del riciclo e della ritrasformazione delle sostanze plastiche di varia origine è un altro grande inganno. Inganno perchè le fibre sintetiche non dovrebbero essere più prodotte, questa sarebbe l'unica via per liberarcene completamente. Non basta dire che la ricicleremo, smettiamo da oggi e ricicliamo quella già esistente sarebbe un discorso più accettabile. Ma si parla di inganno soprattutto perchè i processi di riciclo e di trasformazione delle fibre plastiche affinchè possano essere riutilizzabili sono altamente inquinanti, spesso con utilizzo di sostanze chimiche e in stabilimenti che bruciano carbone per produrre energia in Paesi in cui i controlli sono quasi inesistenti o che addirittura non hanno regole, leggi e vincoli nelle emissioni nell'ambiente. Quindi ci dobbiamo domandare quanto un capo o un qualsiasi articolo prodotto con fibre riciclate si possa davvero definire anche ecologico.

ETERNITA' E' LA VERA ECOLOGIA

Per capire quanto l'inquinamento abbia le sue origini nel consumismo, bisogna tornare indietro nel tempo quando si compravano capi di qualità che duravano per sempre. Si pensava alle vere necessità, si faceva un ricerca sui prodotti che incontrassero al meglio bisogni e ideali e si faceva un investimento. Prima che ci mettessero in testa di aver bisogno di una cosa nuova ogni settimana da indossare, dietro l'inganno della moda economica. A lungo termine ci hanno abituato a comprare spesso, a sentire la necessità di possedere molto più di quello che ci serve, schiavi di leggi di spietato consumismo. Tutta questa mole di acquisti, spesso di scarsissimo valore ed inutile, diventa spazzatura che oggi si ha necessità di riciclare. Più volte vittime dello stesso meccanismo che ci impoverisce, ci instupidisce e ci inquina fino a non poter più respirare. Come siamo potuti arrivare fino a questo punto?

UN KARATEGI KO DURA PER SEMPRE

Un capo veramente sostenibile ed ecologico è un capo fatto con cura e che dura per sempre. Riceviamo moltissimi messaggi di atleti che possiedono un karategi Ko di venti anni fa, ancora utilizzabile, ancora perfetto, cui restano affezionati per sempre. Molti vorrebbero una taglia più grande di un modello che non esiste più, oppure hanno regalato ai figli il loro karategi Ko di quando erano loro stessi ragazzini. Vecchie foto con storiche divise, ricordi di vittorie e medaglie lontane nel tempo conservate in un karategi ancora intatto. Sì, un nostro karategi, per esempio un modello Elegant può durare per sempre, perchè il tessuto è in cotone naturale di primissima scelta e lavorazione; perchè non ci sono componenti plastiche che negli anni si modificano perdendo le loro caratteristiche; perchè le cuciture sono fatte con attenzione utilizzando fili pregiati; perchè il tessuto non subisce sbiancamenti chimici dannosi per la pelle e inquinanti come abbiamo già spiegato. Il tessuto Panama doppio ritorto che utilizziamo da decenni per produrre questo karategi, è sottoposto anche ad un processo meccanico costoso e completamente ecologico, che si chiama smerigliatura e che gli conferisce un effetto morbido e vellutato. Potreste utilizzare un karategi Elegant per avvolgere un bebè!   

SOSTENIBILITA' SOCIALE 

Si deve aggiungere a tutto questo, argomento non ultimo per importanza, il fatto che queste produzioni oltreoceano utilizzino mano d'opera sottopagata, alcune testate giornalistiche hanno svelato veri e propri scandali di stati di schiavitù e di lavoro minorile. La scelta del made-in-Italy è prima di tutto la scelta di lavoratori italiani, di rispetto dei contratti collettivi che garantiscano stipendi dignitosi, condizioni di lavoro in ambienti tutelati, rispetto dei diritti garantiti dallo Stato Italiano e dalla Comunità Europea. Ecco perchè, ancora una volta vi diciamo che quella del made-in-Italy è un circuito di sola virtù a 360°. Infine, vi ricordiamo che le aziende che producono in Italia, contribuiscono alla crescita economica del nostro Pese, a foraggiare direttamente e indirettamente le nostre famiglie in un regime fiscale molto costoso, contrariamente alle produzioni di fabbriche asiatiche, per conto di terzi, con tassazioni quasi inesistenti.

SCELTE CONSAPEVOLI PER IL FUTURO 

Concludendo, l'abbattimento dei costi per trarre maggiori profitti, non viene fatto a discapito del nostro Pianeta solo in termini di ambiente ed ecologia ma anche a discapito dei lavoratori, della qualità e della sicurezza, portando ad un impoverimento su più fronti, cui poi tocca a tutti porre rimedio. E non può certo bastare una campagna di marketing di riciclo.

Per tutti questi motivi, se a volte un prodotto fatto in Italia può costarvi qualche euro in più rispetto agli altri, vi chiediamo di non fare confronti. La risposta ai vostri dubbi è in tutti i punti di questo articolo. La risposta non è certamente il maggiore profitto per l'artigiano italiano.  

Il futuro per tutti noi e per i nostri figli è un ritorno alle scelte intelligenti e consapevoli, scelte quotidiane in ogni ambito. Vi invitiamo ad approfondire gli spunti che abbiamo voluto offrire in questo articolo. 

Prima di comprare qualsiasi cosa pensa se ti serve realmente, se può danneggiare te o qualcun’altro, se diventerà presto spazzatura inquinante e da “riciclare”, se è in linea con i tuoi principi, se è salutare, chi farà arricchire o aiuterà a sopravvivere.

Think green before!